Papa Francesco, chi è veramente?

Apparentemente è un pontefice che si preoccupa per i poveri e che predica la solidarietà, tanto che in Italia lo definiscono comunista, dall’altro è il capo della Chiesa Cattolica, la lobby che con i suoi 2000 anni è una delle più antiche del mondo, superata in anzianità solo dal Giudaismo, ed è il Capo di Stato di un Paese, che è una monarchia assoluta, cioè è un sovrano del tipo del Re Sole.

Tornando al Cattolicesimo è stato più o meno forte secondo i periodi storici, c’è stata la Riforma, la Contro Riforma, la presa di Roma, ma costituisce un esempio di resilienza, adattamento e superazione quasi unico.

Siccome la Chiesa ne ha viste di tutti i colori, non possiamo pensare che un Papa sia un innocente, ma sempre una persona molto preparata, un eccellente politico, capace di giostrarsi tra tutti i poteri del mondo, quelli che contano veramente, per ottenere nel fondo che la sua lobby sia sempre tra le più forti. Allora il Papa da una parte ha incontrato David Rockefeller, Rothschild e John Henry Kissinger, i promotori del moderno sistema d’impoverimento della classe media e abbandono dei poveri, in due parole la moderna schiavitù, dall’altra Milagros Salas, leader indigena di Jujuy, stato al Nord – Ovest dell’Argentina – e ultimamente il nuovo vice premier e ministro del Lavoro italiano Luigi Di Maio, cui ha promesso appoggio.

Trattandosi del capo della Chiesa Cattolica si è schierato, e non poteva fare diversamente, contro il matrimonio gay, che ha definito “una manovra del demonio” – 2010- e circa un mese fa, riferendosi all’aborto l’ha definito un moderno olocausto. Parlando poi dei paesi europei, in cui da anni esiste la legge di depenalizzazione dell’interruzione della maternità, ha detto che, come facevano i nazi hanno messo in pratica un aborto selettivo per migliorare la razza. Ad ogni modo tirare in ballo i nazi è eccesivo, perché loro volevano sterminare un intero popolo, quello ebraico, mentre si presuppone che chi abortisce lo faccia per una ragione molto seria. E’ evidente che in linea con le posizioni storiche della Chiesa il Papa, i vescovi e i cardinali si sentono padroni della verità rivelata, della morale e segnalano con il dito chi la pensa in modo diverso, i peccatori, suscettibili alle lusinghe del demonio o nazisti d’oggi, quasi degli assassini compulsivi, cioè rifiutano la secolarizzazione della società.

Però questo Papa dinamitardo e sconcertante ha preso anche delle posizioni giuste, ha definito le motivazioni di Trump per denunciare l’accordo con Teheran come una “grancassa retorica”. Ha detto che Washington agisce sotto l’azione delle “pressioni saudite e israeliane” e della destra statunitense, che con “fanatica determinazione” vogliono cancellare l’epoca Obama.

Non è sfuggito alla diplomazia vaticana che il premier israeliano Netanyahu si sia fatto autorizzare dal Parlamento la facoltà di decidere in concreto da solo la dichiarazione dello stato di guerra in situazioni d’ “estrema emergenza” (ha bisogno solo dell’approvazione del ministro della Difesa). Così come in Vaticano hanno registrato che dallo scorso settembre – 2017- Israele ha organizzato le più imponenti manovre militari dell’ultimo ventennio, alla presenza di un Egitto amico, di un Libano incapace di aggressione, di una Siria stremata dalla guerra civile, di una Giordania notoriamente in buone relazioni con lo Stato di Israele. In riassunto Papa Francesco difende come può gli iraniani, visti come il cucco del mondo per propaganda degli U.S.A e di Israele e i Palestinesi. Per queste ragioni di alta politica internazionale continua a piacermi.

Edda Cinarelli