Per il Giorno del papa, Fabrizia Fioroni nella sua rubrica l’Italia nel mondo, del programma radio Musicalissima, ha presentato le diverse versioni sull’origine delle zeppole, il dolce tipico di questa festa.
“La festa del Papà, in Italia, si festeggia il 19 marzo, in occasione del giorno di San Giuseppe. Qui, in Argentina, invece si celebra la terza domenica di giugno, quest’anno il 21 giugno. In onore di tutti i papà argentini ho scelto di raccontarvi la storia di questa prelibatezza per gli occhi e per il palato: il dolce per eccellenza della giornata del papà, cioè le Zeppole di San Giuseppe.
Si sa che la zeppola di San Giuseppe è arrivata per la prima volta su carta, quindi su un menù, nello storico trattato la Cucina Teorico Pratica del 1837 del gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti. Per il resto le storie sulle sue origini sono tutte poco chiare a volte un po’ strane. C’è anche un po’ di differenza tra di loro.
Alcune ipotesi sono legate alla religione. Secondo una, dopo la fuga in Egitto con Maria e Gesù, San Giuseppe per mantenere la famiglia si ritrovò a vendere frittelle in Egitto, da lì l’identificazione di San Giuseppe con le zeppole.
Secondo un’altra ipotesi il 17 marzo era il giorno del falegname, San Giuseppe ne era il patrono, e per la festa del falegname si vendevano molti giocattoli di legno da regalare ai bambini. Quando nel 1968 il giorno di San Giuseppe è diventato anche festa del Papà i ruoli si sono invertiti ed i figli hanno cominciato la lunga tradizione di regali al proprio padre.
Ci sono poi ipotesi legate all’antica Roma. A quei tempi il 17 marzo si festeggiavano le Liberalia, in onore di Bacco e Sileno. Bacco era il dio del vino e Sileno quello del grano. Era una giornata quindi dedicata al vino e alle frittelle di frumento, che venivano fritte nello strutto bollente. Secondo questa versione la giornata di San Giuseppe, che praticamente si celebra due giorni dopo il 19 marzo, avrebbe sostituito le Liberalia, e le zeppole sarebbero le discendenti delle frittelle originali. Probabilmente la ricetta si è evoluta nei secoli fino a quella che conosciamo oggi come è successo a tante altre ricette.
L’ultima ipotesi è quella partenopea che vede i napoletani protagonisti al 100%. La tradizione vuole che i friggitori napoletani solevano esibire la propria arte culinaria friggendo le zeppole in strada davanti alle proprie botteghe per il giorno di San Giuseppe. Questa versione sarebbe sostenuta dal fatto che la zeppola compare la prima volta sul menù con Ippolito Cavalcanti.
La ricetta delle zeppole cambia da regione a regione secondo gli ingredienti e i prodotti a disposizione nel posto. La ricetta campana preveda ingredienti di base semplici: farina, zucchero, uova, burro, olio d’oliva, crema pasticcera, zucchero a velo amarene sciroppate per la decorazione, ma ne esistono molte varianti. C’è la zeppola pugliese, è fritta nello strutto come vorrebbe la ricetta romana, quella siciliana ha forma cilindrica e tra gli ingredienti ha il riso, il miele d’arancio e la cannella. Concludiamo con la zeppola reggina (di Reggio di Calabria) che ha la ricotta”.