Pratiche consolari in Argentina: dalla mafia dei numeri alla mafia degli appuntamenti
In un momento di crisi come questo, di mancanza di lavoro, di microcriminalità crescente, aumenta sempre di più il numero delle persone che vuole andare a vivere in Europa, ottenere quindi la cittadinanza e il passaporto italiani.
In realtà il desiderio di tornarsene nel vecchio continente è sempre stato presente tra gli argentini ma si è accentuato nel 2001 e negli anni immediatamente seguenti, si è un po’ affievolito in quelli posteriori, ed è tornato a esplodere dal 2014.
Succede però che per ottenere il riconoscimento della cittadinanza si deve cercare e riunire i documenti necessari per la pratica e riuscire ad ottenere un appuntamento nei consolati di appartenenza. Alcune persone molto esperte nell’uso del computer con un poco di pratica nel programma PRENOTA – ON LINE riescono ad ottenere facilmente appuntamenti per uffici quali anagrafe, passaporti, notarile ecc. ecc. Nel fondo bisogna solo capire come funziona il sito e riempire tutti i campi. E’ quasi impossibile riuscirci per l’ufficio cittadinanza, in effetti gli appuntamenti disponibili sono pochi e troppe le persone che cercano di conseguirli. Tra le tante ci sono anche dipendenti di organizzazioni mafiose, costituiti da vere e proprie piccole imprese, i cui proprietari investono molto denaro per offrire i loro servizi.
Rilevo che si tratta di aziende ben preparate perché la gente è portata a pensare che gli appuntamenti si vendano dall’interno dei consolati, quando non è così. I dipendenti consolari hanno molto lavoro da sbrigare, quindi non hanno né la voglia né il tempo per farlo. I consolati non hanno niente da vedere con queste organizzazioni.
Quelli che vendono gli appuntamenti sono dei veri e propri imprenditori che hanno una buona e costosa attrezzatura informatica e abbonamenti a internet di tipo aziendali, altrimenti prendere un appuntamento diventa un’operazione impossibile. Lo sanno benissimo i normali cittadini, che per cercare di portarla a capo stanno appiccicati al computer magari per anni, in un’impresa stressante, a volte coronata dal successo, ma che spesso si trasforma in una pesante delusione, in frustrazione e ci rinunciano. Quelli con più denaro e tempo a disposizione decidono di andare a fare la pratica in Italia.
In situazioni come queste sorgono le mafie degli appuntamenti, è sufficiente mettere in Google le parole “turnos para ciudadanía italiana” e subito il motore di ricerca mostra le aziende che si dedicano a questo fine. Un appuntamento per il passaporto si può trovare a 100 dollari e uno per la cittadinanza a partire da 300 dollari. Francamente credevo che fossero molto più costosi, in un primo momento ho pensato che “almeno qualcuno ci riesce”. Poi riflettendoci sopra ho compreso che queste somme fanno crescere di molto il costo di una prassi per il riconoscimento di un diritto, che dovrebbe essere gratuito, e nella pratica si trasforma in un privilegio di cui possono godere solo i ricchi e i poveri, salvo contati casi, ne vengono esclusi.
Per onore del vero bisogna riconoscere che alcune persone raggiungono l’obiettivo grazie a tanta fortuna e costanza.
A questo punto è lo Stato italiano che ha il dovere di cercare di smaltire l’imbottigliamento, destinando più risorse umane ed economiche ai vari uffici consolari e cercando di dotare detti uffici di più personale, idoneo e molto preparato.
In questo momento politico il sottosegretario agli Esteri, con delega per gli italiani nel mondo, è l’italo argentino Ricardo Merlo, gli italiani nel mondo ne sono orgogliosi e sperano che, con il tempo, possa dare un contributo di lavoro decisivo per una sempre miglior gestione dei servizi consolari. Il 6 dicembre nel Concerto di Natale ha preso l’impegno di lottare contro queste mafie.
Edda Cinarelli