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October 2018

Verso un nuovo consolato a Montevideo

Il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, ha ricevuto oggi nel suo ufficio alla Farnesina l’Ambasciatore d’Italia in Uruguay, Gianni Piccato. Dopo essersi congratulato con il diplomatico per il significativo aumento di produttività, in particolare per quanto riguarda il maggior numero di passaporti rilasciati a Montevideo, rispetto agli anni precedenti, il Sottosegretario Merlo si è confrontato con lui circa le diverse possibilità per ciò che riguarda il nuovo Consolato.

“Di fatto a Montevideo stiamo aprendo un nuovo Consolato, visto che quello che c’è ora non è in grado di accogliere dignitosamente un numero sempre maggiore di connazionali che richiedono ogni volta più servizi”, ha dichiarato il Sottosegretario Merlo. “Al ministero lavoriamo ogni giorno per migliorare la qualità di vita degli italiani nel mondo”, ha assicurato, “offrire migliori servizi consolari ai nostri connazionali resta una delle priorità di questo governo”.

Il Sottosegretario Merlo ha poi ragionato con l’Ambasciatore Piccato su quelle che sono le due principali ipotesi in campo, ovvero se costruire una nuova sede oppure prenderne una nuova in affitto. Un nodo che verrà sciolto già nelle prossime settimane. (pubblicato da Italia Chiama Italia il 26.10.2018)

“Buenos Aires celebra Italia” edizione 2018: la grande festa italiana

Sesta edizione di “Buenos Aires celebra Italia”, la grande festa della comunità di origine italiana di Buenos Aires. L’evento coinvolge numerose associazioni italiane, ma non solo, oltre a istituzioni e personalità della comunità italiana in Argentina.

Come in precedenti edizioni, la manifestazione – promossa dal governo argentino – si terrà lungo la avenida de Mayo. Sarà una grande festa di italianità, durante la quale sono previsti anche spettacoli musicali e di intrattenimento: si esibiranno gruppi folkloristici, cantanti, artisti e invitati speciali.

Ci saranno naturalmente anche numerosi stand che offriranno storie, immagini, eventi, specialità artigianali e gastronomiche, specialmente regionali, allestiti dalle numerose associazioni che di anno in anno hanno mantenuto viva questa festa.

Dal palco centrale dell’evento, inoltre, le autorità diplomatiche italiane e i rappresentanti del Governo della Città rivolgeranno un saluto ai partecipanti. (Pubblicato da Italia Chiama Italia il 26.10.2018)

La lettera del Comites di Morón all’On. Merlo: “i servizi consolari sono al limite”

“Caro Sottosegretario Ricardo Merlo, innanzitutto ancora complimenti per la sua nuova carica. Già prima di questa nomina abbiamo parlato parecchie volte della disastrosa situazione in cui si trova la rete consolare: è un tema che non la coglie di sorpresa”. Così Francesco Rotundo, presidente del Comites di Moron, scrive al sottosegretario agli esteri Ricardo Merlo.

“Sappiamo bene che tra il dire e il fare c’é molta differenza e che non dobbiamo limitarci alle lamentele, cui comunque occorre dare risposa prima possibile” continua Rotundo. “Ci sono dei problemi che non possono risolversi in tempi stretti, sia per motivi economici che di risorse umane, ma ce ne sono altri che si possono risolvere con un po’ di buona volontà. Gli esempi sono tantissimi e certo non voglio annoiarla facendo tutto l’elenco, ma le scrivo per farLe sapere che la situazione non può aspettare cinque anni. I bisogni sono tanti”, conclude Rotundo, “e oggi ancora di più”. (aise/28.01.2018) 

Nuove forme di associazionismo: Seratana, italianiabuenosaires.com.ar; Incontro Italiano a Buenos Aires, BienvenIta

Dopo una pausa di circa una sessantina d’anni, negli ultimi tempi ci siamo resi conto che a Buenos Aires è normale camminare per la strada e sentir parlare fluidamente in italiano. Ci siamo accorti allora che siamo di fronte a nuovi immigrati italiani. In generale hanno lasciato l’Italia per effetto della crisi e per la mancanza di lavoro, ma ce ne sono anche molti che l’hanno fatto alla ricerca di nuove esperienze o… per amore. Questi giovani arrivano in aereo, sanno usare benissimo il computer, l’internet, ed hanno un alto livello di preparazione, laurea e spesso molti master alle spalle. Frutto di un altro momento storico, non s’identificano nelle associazioni italiane tradizionali e ne formano di nuove, in generale digitali o virtuali. Ci sono così tra i più attivi e conosciuti il gruppo Google Seratana, le associazioni facebook: italianiabuenosaires; ITALIANI A BUENOS AIRES, il Laboratorio di Idee Italia Argentina (LIA), Incontro Italiano in Buenos Aires. Tutti raggruppamenti di mutuo aiuto e supporto.

Seratana è stata fondata da Elisabetta Riva e da Valentina Marzili, riunisce esclusivamente donne, nate in Italia, che si aiutano anche in questioni quotidiane come la ricerca di un buon medico, un’impiegata domestica, un idraulico e via discorrendo. S’incontrano per assistere a spettacoli culturali, sociali o per condividere insieme grati momenti. Un membro molto operoso del gruppo è Francesca Capelli, che con Elisabetta Riva eValentina Marzili costituisce un punto di riferimento importanti nell’ambito della professione che esercita. Elisabetta Riva è la direttrice culturale del Teatro Coliseo e brilla per l’eccellente programmazione teatrale che organizza.

Un altro raggruppamento molto attivo è italianiabuenosaires.com.ar gestito da Fabio Borroni e Paolo Bonanno Cinarelli. In contrapposizione a Seratana questo gruppo riunisce soprattutto uomini, anche loro plurilaureati, o laureati con vari post lauream. Ci sono alcune donne, mogli o fidanzate dei vari integranti, altre single, quasi tutte appartenenti anche a Seratana. Il numero dei membri supera i dodicimila, sparsi in tutta l’Argentina, ma quelli che s’incontrano con una certa frequenza sono un centinaio.

Stanno insieme per il desiderio di aiutarsi, l’amore alla cultura italiana e soprattutto alla cucina italiana. Infatti s’incontrano spesso, a rotazione, nelle case degli iscritti al gruppo per condividere un pranzo o una cena assaporando sempre un buon vino, caffè italiano, sambuca e grappa. Ed è sorprendente costatare come la cucina sia una ragione di aggregamento molto forte, appassionante, e l’arte di cucinare stia diventando sempre più maschile.

Preparano prelibatezze tipiche delle varie regioni italiane, dalle polente più tradizionali possibili, al cinghiale, alla lepre, agli ortaggi cucinati in modo raffinato, alle varie paste. A volte preferiscono riunirsi nei ristoranti e allora scelgono quelli italiani, dove si sentono come in casa. Un altro gruppo, nato in facebook, molto dinamico, che promuove riunioni settimanali sempre in ristoranti o bar vari è Incontro italiano in Buenos Aires con Anahi Diaz Incarnato, i fratelli Borroni e tante altre persone, gli iscritti sono circa 500.

Non ci sono parole poi per descrivere l’attività promossa da Andrea Pedemonte, ideatore di BienvenIta, un’equipe nata proprio per dare indicazioni ai nuovi arrivati su come orientarsi in Argentina. Andrea promuove lo sport e riunisce i giovani intorno all’attività fisica. Pedemonte e Bonanno collaborano tra loro per aiutare i nuovi migranti.

Nella foto: alcuni integranti del gruppo Italiani a Buenos Aires nella pizzeria San Paolo.

Edda Cinarelli

Scoprire Matelica nella suggestione dell’autunno attraverso l’arte medievale

La magica atmosfera dell’autunno è l’ideale per scoprire Matelica, antico insediamento nell’entroterra marchigiano, che conserva ancora oggi tanta storia, arte e cultura, e ha il vanto di essere uno dei Borghi più affascinanti di Italia.

La città ospita, ancora per poche settimane, una mostra preziosa per chi ama la storia dell’arte medievale, Milleduecento. Civiltà figurativa tra Umbria e Marche al tramonto del Romanico a cura di Fulvio Cervini, in rassegna al Museo Piersanti, fino al 4 di novembre. Un’occasione davvero unica per conoscere ed ammirare le preziose sculture lignee e le oreficerie, che mettono le Marche e l’Umbria al centro di un passaggio artistico interessante, poiché è la prima esposizione in assoluto che affronta e analizza la trasformazione del linguaggio figurativo nel corso del XIII secolo tra le due regioni.

L’arte a Matelica si ammira anche per le vie del borgo. La scoperta della città parte dal cuore cittadino, la Piazza Enrico Mattei, che costudisce una splendida e monumentale fontana bianca cinquecentesca dalla forma ottagonale, progettata dall’architetto della Santa Casa di Loreto, Lattanzio Ventura di Urbino. Sulla piazza si affacciano anche alcuni dei più bei palazzi matelicesi, come il Palazzo del Governo e il Palazzo Ottoni con la sua suggestiva loggia. Lungo le caratteristiche vie del borgo si elevano i palazzi nobiliari e numerosi luoghi di culto, tra cui la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Chiesa di San Francesco.

Dopo un tour artistico è immancabile un tour enogastronomico tra la buona cucina marchigiana. Matelica, luogo di delizie, è conosciuta anche come la Città del miele. Tra i migliori prodotti locali millefiori, miele di castagno e di acacia, ma soprattutto, la melata di quercia, dal sapore amaro, ma molto apprezzato. Imperdibile un tour tra le numerose norcinerie artigianali, che tra i tanti prodotti prelibati offerti, è d’obbligo un assaggio al ciauscolo, definito il principe dei salumi, la cui affumicatura al camino lo rende particolarmente morbido. Con un buon affettato non può mancare un buon vino, non perdetevi quindi l’occasione di degustare un ottimo Verdicchio di Matelica. Matelica, anche quest’anno, si aggiudica la Spiga Verde, il prestigioso riconoscimento assegnato dalla Fee Italia (Fondazione per l’Educazione Ambientale) che certifica la qualità di vita e premia le produzioni agricole tipiche.

Un borgo dai mille sapori, tutti da scoprire in un weekend, tra i colori caldi dell’autunno.

“L’italiano e la rete, le reti per l’italiano”: inizia la XVIII Settimana della Lingua Italiana nel mondo

Dal 15 al 21 ottobre si celebra la XVIII edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo, l’appuntamento più importante dedicato alla promozione della lingua italiana all’estero, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale insieme all’Accademia della Crusca, alla Società Dante Alighieri e con il sostegno della Confederazione elvetica.

Il tema di quest’anno, riferisce una nota del ministero degli Esteri, è: “L’italiano e la rete, le reti per l’italiano”. Da un lato il tema analizza la “rete” come internet e social media, in cui la nostra lingua sperimenta trasformazioni fisiologiche e che sono strumento per una sua ulteriore diffusione. Dall’altro si passano in rassegna e si valorizzano le “reti fisiche”, che lavorano quotidianamente per la diffusione dell’italiano nel mondo: le scuole italiane nel mondo, gli Istituti di Cultura, le università, i Comitati della Società Dante Alighieri, le associazioni dei nostri connazionali all’estero.

Infine, c’è la nuova rete di chi, non italiano di nascita, ha fatto dell’italiano la propria lingua lavorativa, utilizzandolo per scrivere o per insegnare, facendosi testimone, attraverso il proprio lavoro, del nostro Paese e della nostra cultura.

Ampia la varietà delle iniziative che Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura offriranno a tutti gli amanti della nostra lingua, e che possono essere scoperte, come di consueto, nel Portale della Lingua Italiana (www.linguaitaliana.esteri.it).

Anche quest’anno si prevede che vengano superati i mille eventi, che toccheranno tipologie e ambiti

All’indomani della chiusura della Settimana, si terrà il 22 ottobre a Roma la terza edizione degli “Stati Generali della Lingua italiana nel mondo”. Si farà il punto sullo stato di avanzamento dei programmi a sostegno dell’insegnamento dell’italiano e sulle strategie per un ulteriore rafforzamento.

Gli Stati Generali saranno aperti dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi e dal Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Marco Bussetti. Vi parteciperanno, tra gli altri, i Presidenti della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi e dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini, il Presidente della Rai Marcello Foa e studiosi come Stefano Bartezzaghi. Le conclusioni saranno affidate al Sottosegretario Guglielmo Picchi. (ItaliaChiamaItalia, 15.10.2018)

Papa Francesco, un bilancio del suo papato tra successi e delusioni

Da quando è stato eletto Papa, nel marzo 2013, Bergoglio ha suscitato amore e  disapprovazione. In Italia è amato dai progressisti, disapprovato dalle persone stanche dell’immigrazione senza controllo.

In Argentina, paese passionale e dicotomico, l’iniziale euforia, che ha suscitato la sua nomina al trono di Pietro, ha lasciato il posto alla delusione di gran parte della popolazione, che lo crede populista e addirittura cristinista, e alla disapprovazione e frustrazione delle persone che speravano fosse approvata la legge di depenalizzazione dell’aborto, approvata dai deputati e bocciata al Senato, (8- 9 agosto). Il fronte degli abortisti ritiene infatti che la legge non sia passata per le pressioni sui parlamentari e la società esercitate dai vescovi cattolici e da pastori evangelisti e vorrebbe una maggior separazione tra Stato e Chiesa.

Come se non bastasse su di lui si stanno formando grossi nuvoloni neri, infatti, nei giorni scorsi, Baxter Dmitry, agente della CIA, ha pubblicato un articolo, secondo il quale Bergoglio è stato eletto Papa dal Progressismo internazionale  dopo un colpo di Stato orchestrato in Vaticano da George Soros, Barack Obama e Hillary Clinton per rovesciare il conservatore Papa Benedetto e sostituirlo con il radicale di sinistra Papa Francesco.

Naturalmente è tutto da provare, c’è un’ indagine in corso e per ora si tratta solo di un’espressione di maldicenza della destra internazionale.

Così questo Papa conflittuale, che suscita intenso amore e rifiuto, raccoglie sconfitte e trionfi.

Tra i successi: la sua visita del 15 settembre scorso, in Sicilia, prima a Piazza Armerina dopo a Palermo dove nel Foro Italico ha dedicato la sua omelia a don Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 proprio perché si opponeva attivamente a Cosa Nostra. Per la fiducia che suscitava don Pino era fortemente amato dai giovani e dai siciliani, che vedevano in lui la speranza di poter lottare e vincere contro i malavitosi. E’ lì dove il Papa ha gridato “Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Perciò ai mafiosi dico: cambiate!” Il pubblico è scrosciato in un lungo e forte applauso. Si è prodotta un’onda emozionale tanto profonda che lo stesso ministro degli Interni, Matteo Salvini, dalle idee molto diverse da quelle del Papa, ha affermato di essere completamente d’accordo con  Francesco. Evidentemente la Sicilia ama il Papa.

Però è dei giorni scorsi la notizia del più grande successo fino a ora di Bergoglio, quello che a lui importa maggiormente, un accordo stretto con la Cina per la nomina di nuovi vescovi cattolici. Ci lavorava da anni, e gli premeva tanto, da far pensare che quando ha scelto di chiamarsi Francesco, l’abbia fatto non per ispirarsi al patrono d’Italia, ma in memoria di Francisco Javier, sacerdote gesuita, del XVII, partito per la Cina con Matteo Ricci e morto prima di arrivare. Naturalmente Francisco Javier voleva evangelizzare quelle terre basandosi sugli insegnamenti di Gesù e la tradizione millenaria cinese. Francesco ha sforato la chiusura ideologica cinese ed è riuscito dove molti hanno fallito.

Così mentre raccoglie successi e  tristezze, nonostante l’apparente allegria dà l’impressione di un’enorme mestizia e solitudine, continua a lavorare in un’altra ardua impresa, quella del dialogo tra religioni. Un obiettivo arduo, cruciale, che se si realizzasse potrebbe portare all’accettazione delle culture differenti e del pensiero degli altri, alla tolleranza e alla pace, alla comprensione che nonostante le culture diverse e l’appartenenza a classi sociali più alte o piú basse siamo tutti uguali e abbiamo tutti lo stesso destino.

Edda Cinarelli

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