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April 2018

35 candeline per l’Italiano di Toto Cutugno

L’Italiano, canzone che ci entusiasmo tanto, quando la sentiamo cantare quest’anno compie 35 anni.. E’ stata presentata, infatti, al Festival di Sanremo del 1983, da Toto Cutugno, con musica dell’interprete e parole di Cristiano Minellono.

L’edizione del festival di quell’anno è stata vinta da Tiziana Rivale con Sarà quel che sarà, L’Italiano ha conquistato il quinto posto ma ha avuto un enorme successo di pubblico in Italia e fuori.

A Buenos Aires è stata interpretata da molti cantanti. La canzone, che ci infervora e cantiamo con entusiasmo, anche perché parla dell’orgoglio dell’italianità, è un ritratto storico di quegli anni. In Italia non c’era la crisi, c’era un Presidente, Sandro Pertini, che era stato partigiano, e gli automobilisti dopo aver parcheggiato la macchina portavano in mano l’autoradio.

Ora l’Italia è cambiata, continueremo a cantare questo pezzo sempre con molto entusiasmo perché a prescindere dalla crisi, siamo fieri di essere italiani, ma dobbiamo sapere che ci parla di un’Italia che non c’è più.

 

Testo della canzone

Lasciatemi cantare con la chitarra in mano.
Lasciatemi cantare, sono L’italiano
Buongiorno Italia gli spaghetti al dente
e un partigiano come Presidente
con l’autoradio sempre nella mano destra
un canarino sopra la finestra

Buongiorno Italia con i suoi artisti
con troppa America sui manifesti
con le canzoni, con amore
con il cuore
con più donne sempre meno suor

Buongiorno Italia
buongiorno Maria
con gli occhi pieni di malinconia
buongiorno Dio
lo sai che ci sono anch’io

Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
una canzone piano piano

Lasciatemi cantare
perché ne sono fiero
sono un italiano
un italiano vero

Buongiorno Italia che non si spaventa
con la crema da barba da menta
con un vestito gessato sul blu
e la moviola la domenica in TV

Buongiorno Italia col caffè ristretto
le calze nuove nel primo cassetto
con la bandiera in tintoria
e una seicento giù di carrozzeria

Buongiorno Italia
buongiorno Maria
con gli occhi pieni di malinconia
buongiorno Dio
lo sai che ci sono anch’io

Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
una canzone piano piano

Lasciatemi cantare
perché ne sono fiero
sono un italiano
un italiano vero

Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
una canzone piano piano

Lasciatemi cantare
perché ne sono fiero
sono un italiano
un italiano vero

Continentale Sud America: documento finale

Convocata dal vicesegretario d’area Mariano Gazzola, dal 19 al 21 aprile scorsi si è riunita a Montevideo la Commissione Continentale America Latina del Consiglio generale degli Italiani all’Estero.

Ai lavori hanno partecipato i 14 consiglieri d’area, l’Ambasciatore d’Italia a Montevideo Gianni Piccato, e il Primo Consigliere d’Ambasciata Alessandro Costa – nei primi due giorni – il Presidente del Comites di Montevideo Alessandro Maggi, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Renato Poma e la Dirigente scolastica Antonella Agostinis.

Tanti i temi trattati nella tre giorni uruguayana: dal voto all’estero alla situazione in Venezuela, dalle nuove mobilità alla promozione di lingua e cultura, senza dimenticare la situazione dei servizi consolari in Sud America e i prossimi appuntamenti nell’agenda del Cgie. La commissione ha anche approvato tre ordini del giorno: due sul voto all’estero e uno sulla situazione dei connazionali in Venezuela.
Al termine dei lavori è stato redatto il documento finale che riportiamo integralmente di seguito.
Inizio e saluti.

La Commissione Continentale America Latina del CGIE si è riunita a Montevideo (Uruguay) 19,20 e 21 aprile 2018, sotto la presidenza del Vice-segretario, il Consigliere CGIE Mariano Gazzola, e con la presenza ditutti i suoi componenti. La Commissione ha potuto contare, durante i suoi due primi giorni di lavoro, con la presenza dell’Ambasciatore d’Italia a Montevideo Gianni Piccato, e il Primo Consigliere d’Ambasciata Alessandro Costa. Si ringrazia la presenza ed i loro significativi interventi.

Si ringrazia in modo speciale anche il Consigliere Renato Palermo, che facendosi carico delle questioni organizzative ha reso possibile la realizzazione di questa Continentale, e l’importante sostegno del personale della Segreteria esecutiva del CGIE Manuela Mattei e Tiziana Torcolini. Va segnalata tra i partecipanti invitati anche la presenza: del Presidente Com.It.Es. di Montevideo Alessandro Maggi, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Renato Poma, e la Dirigente scolastico Antonella Agostinis.

Ad ognuno va il nostro ringraziamento non solo per la presenza ma anche per il contributo dato ai lavori con i loro interventi.
La Commissione ringrazia in modo speciale anche l’intervento via skype del Direttore Generale DGIT Luigi Maria Vignali, e del Segretario Esecutivo CGIE Marcello Cavalcaselle che hanno discusso con i Consiglieri i principali punti all’Ordine del Giorno.

SITUAZIONE DELLA COMUNITÀ ITALIANA IN VENEZUELA.

Sentita la relazione del Cons. Nello Collevecchio del Venezuela sulla drammatica situazione che vive questo paese ed ai nostri fini l’effetto sulla comunità italiana, la Commissione riconferma la solidarietà e vicinanza alla comunità italo-venezuelana, e si appella al Governo e tutte le forze politiche venezuelane di trovare quanto prima le soluzioni che consentano al Paese di ritornare alla convivenza pacifica e riprendere la strada dello sviluppo e della prosperità che l’hanno caratterizzato nei decenni passati. Il Consigliere Collevecchio manifesta che la comunità italiana continua a sentirsi in uno stato di “abbandono” in particolare ed a causa della mancanza di servizi consolari adeguati alle reali necessità.

La Commissione consapevole dei provvedimenti già attuati dal nostro Ministero degli Esteri, chiede in questa occasione, al Governo italiano ed al Parlamento, di rinnovare il loro impegno a sostegno di questa comunità, provvedendo allo stanziamento di ulteriori fondi specifici che consentano al MAECI di prendere le misure urgenti per sostenere la nostra comunità e necessari a dotare la struttura consolare con i mezzi idonei a garantire i servizi in tutto il territorio venezuelano, in particolare attraverso la nomina di Corrispondenti Consolari (nominati previo parere consultivo di Comites e Cgie) e la restituzione delle deleghe ai Viceconsoli e Agenti Consolari.

ANALISI DEL PROCESSO ELETTORALE ALL’ESTERO

La Commissione ha manifestato il proprio disappunto per la mancata informazione e comunicazione in tempi dovuti dei risultati finali della Circoscrizione Estero, nonostante la richiesta ufficiale alla Corte d’Appello del Segretario Generale CGIE del 10 aprile 2018.

Dall’analisi approfondita, emerge la necessità di riconsiderare le procedure e le tempistiche dell’esercizio di voto e di tutto il processo elettorale all’estero, considerando che in America Latina sia le distanze che tutte le strutture di comunicazione non sono adeguate per rispondere con efficienza al processo elettorale in tutte le sue fasi.

La Commissione ha predisposto due specifici ordini del giorno, approvati all’unanimità, e allegati al presente documento.

PROMOZIONE E DIFFUSIONE DELLA LINGUA E DELLA CULTURA ITALIANA.

La Commissione ha ascoltato gli interventi del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e della Dirigente scolastica dell’Ambasciata di Montevideo, e la relazione dei membri del CdP presenti sugli interventi del Direttore Generale Vicenzo De Luca in merito alle diverse iniziative sulla promozione del Sistema Paese all’estero, e del Direttore Centrale Roberto Vellano sulla modifica della Circolare 13.

La Commissione ritiene necessario un maggior coordinamento dei diversi attori della promozione e diffusione della lingua e cultura in generale, e una azione precisa e coordinata nel territorio di Rappresentanze diplomatico-consolari, Istituti Italiani di Cultura e rappresentanza della comunità, che punti alla qualità e alla formazione del personale docente con aggiornamenti periodici.

La Commissione ritiene importante che le azioni di promozione della lingua italiana tengano in considerazione il fatto che in America Latina le comunità sono ormai composte di persone di seconda, terza e quarta generazione, e che per tanto la promozione debba superare l’ambito scolastico, puntando anche a giovani e adulti e a tante persone interessate alla cultura italiana.

La Commissione sostiene che l’investimento nella diffusione della lingua e cultura italiana sia uno strumento di primaria importanza per la promozione dell’Italia contemporanea fra gli italiani e gli italodiscendenti nell’ottica di riscattare la propria identità, cosi come per rendere effettivo e visibile il Sistema Italia nei diversi paesi.

NUOVE GENERAZIONI E NUOVA MOBILITÀ.

La Commissione ha invitato diversi esponenti della nuova presenza italiana e delle nuove mobilità in Uruguay, tra cui Luca Molina e Lorenzo Meneghini del gruppo ReTanos, che con i loro interventi hanno arricchito le nostre conoscenze rispetto a questo fenomeno considerato in parte latente.

Dalle considerazioni espresse sono emersi le seguenti peculiarità: la non conoscenza dell’esistenza e del lavoro degli organi di rappresentanza (Comites e Cgie), la loro nuova forma di aggregazione e comunicazione attraverso le reti sociali e non già la tradizionale forma di associazionismo, ma anche la loro disponibilità di essere un bene in piú alle strutture associative e di rappresentanza già esistenti. Secondo la Commissione, tale proposta è stata considerata positivamente tanto per quanto riguarda le nuove forme e mezzi innovativi di comunicazione come per una effettiva integrazione nella italiana, rinnovandone l’immagine e l’essenza.

Considerando che le nostre comunità sono costituite soprattutto da italodiscendenti, questa integrazione potrà rappresentare un anello di congiunzione tra il patrimonio trasmesso dalla emigrazione tradizionale e l’Italia attuale.

L’impegno del CGIE e dei Com.It.Es, specialmente in questo tema, deve tenere conto di questa nuova e attuale composizione della comunità formata da: italiani nati in Italia e da tempo residenti all’estero, italodiscendenti nati e residenti all’estero, italiani nati in Italia e recentemente residenti all’estero, italiani nati all’estero e recentemente emigrati in un paese terzo, italiani nati in Italia e attualmente in mobilità.

La Commissione auspica, nuovamente, la realizzazione della Seconda Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo.

SITUAZIONE DELLA RETE CONSOLARE E DEI SERVIZI IN AMERICA LATINA.

La Commissione ha dedicato il tempo necessario all’analisi della situazione della rete consolare nell’area, e ribadisce la sua forte preoccupazione per il critico stato della Rete e dei Servizi Consolari.
La Commissione ha presso atto dell’effettivo arrivo nelle sedi diplomatico consolari del 30% delle percezioni derivanti della tassa sulla cittadinanza, il quale permetterà solo in parte alleggerire il carico di lavoro. La Commissione condivide il criterio di utilizzo di questi fondi suggerito dalla DGIT alle sedi, e suggerisce l’apertura di sportelli informativi in ogni sede, in modo di garantire a tutta l’utenza il primo approccio ai servizi consolari. Inoltre la Commissione ritiene necessaria rendere omogenea l’informazione sulle procedure almeno a livello paese.

La Commissione segnala il permanere del problema sulla carenza di personale di ruolo e a contratto, nelle sedi dell’Area. Al riguardo viene richiesto al Governo e all’Amministrazione di trovare soluzioni innovative e coraggiose, che consentano di fermare il graduale e costante declino dei servizi che si ripercuotono anche sull’immagine del nostro Paese.

Infine, su invito dell’Ambasciatore, una delegazione si è recata presso gli uffici della Cancelleria Consolare ove ha potuto costatare personalmente la necessità di ampliare la struttura inadeguata per l’affluenza che negli ultimi anni è notevolmente aumentata.

DONNE ITALIANE NEL MONDO.

La Commissione ha ascoltato, e ringraziato, la relazione introduttiva dell’Avv. Maria Celeste D’Inca, segretaria e Coordinatrice della Commissione Pari Opportunità del Com.It.Es. di Mendoza, che ha riferito su aspetti storici della lotta per l’uguaglianza di genere e sulla donna italiana in emigrazione.

La Commissione ha considerato poi la Proposta del II Seminario delle donne italiane nel mondo, presentata al Consiglio di Presidenza della VSG Silvana Mangione e la Coordinatrice Gruppo Donne Edith Pichler, ne condivide il contenuto, e auspica la realizzazione sia del Seminario in occasione della seconda Assemblea Plenaria di quest’anno del CGIE, sia della Prima Conferenza delle Donne Italiane all’Estero.

Consapevole dell’importanza di valorizzare, tutelare e promuove il ruolo delle donne nelle nostre comunità italiane all’estero, la Commissione invita i Com.It.Es. dell’Area che ancora non l’avessero fatto, di costituire le Commissioni di Lavoro sulle Pari Opportunità, e invita a tutti i Com.It.Es. e le Associazioni dell’Area di promuovere e partecipare attivamente al processo di preparazione della Conferenza delle Donne Italiane all’estero.

La Commissione ricorda che é ancora non risolta la problematica legata alla trasmissione della cittadinanza por via materna ai figli nati prima del 1948, una discriminazione nei confronti della donna che spera il nuovo Parlamento rimedi prontamente.

CONFERENZA STATO-REGIONI-PROVINCIE AUTONOME-CGIE.

La Commissione ha sentito le relazione del già VSG Francisco Nardelli sull’ultima Assemblea della Conferenza Stato-Regioni-Provincie Autonome e il processo previo di preparazione, e dei membri del CdP presenti all’ultima riunione del Tavolo Tecnico sulla materia e sull’incontro del CdP con i rappresentanti delle Consulte regionali.

Le nuove generazioni nate all’estero, che nella nostra Aerea costituiscono la maggior parte della comunità italiana, hanno sempre di piú una origine “pluriregionale”. Si ritiene, allora, sempre piú necessaria una sinergia tra le Regioni, e tra esse e lo Stato in materia di politiche per gli italiani nel mondo: la necessità di convocare una nuova Plenaria della Conferenza appare piú e che mai improrogabile, e la Commissione auspica che avvenga quanto prima.

Ai fine di dare il contributo specifico dell’Area e verificato che a VI Commissione Tematica del CGIE è priva di Consiglieri dell’America Latina, a richiesta della Commissione, i Consiglieri Palermo, Paglialunga e Carrara chiederanno il loro trasferimento a questa Commissione Tematica.

SEGUITI DELL’EUROPA IN MOVIMENTO.

La Commissione ha ascoltato e ringraziato, la relazione di Alessandro Furcas (in servizio civile presso il Patronato ACLI) e Livia Cossa (in servizio civile presso Filef Uruguay), sul significato della Cittadinanza Europea e soprattutto le motivazioni che portano i ragazzi ad uscire dall’Italia e cercare nuove possibilità in altri Paesi, tra queste le principali sono il non poter esercitare le attività professionali per le quali si sono preparati durante gli anni di studio e conseguentemente quella economica. Inoltre ha ascoltato la relazione dei membri del CdP presenti su quanto dibattuto nell’ultima riunione in merito alle iniziative già in corso per dare seguito al Convegno Europa in Movimento del 2010.

La Commissione condivide pienamente l’importanza di promuovere, insieme alle rappresentanze dei cittadini all’estero degli altri Stati membri, l’impegno diretto delle Istituzioni dell’Unione sulle politiche relative ai cittadini europei all’estero.
La Commissione ha individuato nei Consiglieri Silvia Alciati e Aniello Gargiulo i propri referenti al Gruppo di Lavoro sull’Europa in Monvimento del Cdp.

SITUAZIONE COM.IT.ES. DELL’AREA.

La Commissione ha valutato come molto positività la modifica operata dalla DGIT con il parere positivo del CGIE, dei parametri disposti per le assegnazioni finanziarie ai Comites, che ha permesso l’erogazione di contributi piú adeguati alle realtà dei Com.It.Es. dell’Area.

La Commissione, per favorire il rapporto dei Com.It.es. con gli enti e uffici pubblici italiani, chiede che ai Com.It.es. venga assegnato anche un indirizzo mail di posta certificata.

La Commissione ha deliberato di chiedere che venga assegnata ai seguenti Consiglieri la rappresentanza delle seguenti comunità italiane, nei Paesi dove si sono dei Comites ma non Consiglieri del CGIE: del Paraguay ai Cons. Juan Carlos Paglialunga e Renato Palermo; della Bolivia al Cons. Aniello Gargiulo; dell’Equador ai Cons. Gianfranco Sangalli e Silvia Alciati; della Colombia ai Cons. Cesare Villone e Nello Collevecchio; del Messico ai Cons. Silvia Alciati e Gianfranco Sangalli; del Panamá e Rep. Domenicana ai Cons. Marcello Carrara e Nello Collevecchio.

Proprio per favorire la conoscenza e il contatto con le comunità finora non rappresentate nel CGIE, si decide proporre la realizzazione della seconda Riunione Continentale dell’anno, dal 4 al 6 ottobre, a Bogotá, Panamá o Messico, secondo la disponibilità dei rispettivi Com.It.Es. a collaborare con l’organizzazione dell’incontro.
ALCIATI Silvia, BORGEHSE Rodolfo, CARARRA Marcelo, COLLEVECCHIO Nello, GARGIULO Aniello, PAGLIALUNGA Juan Carlos, PALERMO Renato, PINTO Gerardo, ROMANELLO Marcelo, RUCCI Guillermo, SANGALLI Gianfranco, VILLONE Cesare, BLASIOLI COSTA Rita (Comitato di Presidenza), GAZZOLA Mariano (Vicesegretario Generale).

ORDINE DEL GIORNO N. 1

La Commissione Continentale America Latina,
Tenuto conto:
la relazione del Cons. Collevecchio sulla grave situazione del Venezuela e particolarmente della comunità italiana,
CHIEDE:
Al Comitato di Presidenza del CGIE di organizzare nel corso della prossima Assemblea Plenaria degli incontri istituzionali di una delegazione del CGIE con il nuovo Parlamento e il nuovo Governo all’uopo di presentare loro la realtà della comunità italiana del Venezuela ed analizzare possibili interventi di urgenza.
(approvato alla unanimità)

ORDINE DEL GIORNO N. 2

La Commissione Continentale America Latina
Considerato:
che il recente processo elettorale nella Circoscrizione Estero ha generato non poche critiche e dubbi,
CHIEDE
al CdP del CGIE di incaricare la III Commissione Tematica di affrontare il tema della riforma delle modalità del voto all’estero, al fine di proporre le riforme necessarie per rendere effettivo e sicuro l’esercizio del voto.
(approvato all’unanimità)

ORDINE DEL GIORNO n. 3

La Commissione Continentale America Latina
Considerato che
Trascorsi già piú di 40 gg dallo spoglio del voto nella circoscrizione estero, e
Tenuto che:
– ancor oggi non ci sono resi pubblici tutti i risultati finali, per Consolato e per seggio elettorale, della Camera e del Senato
– mancano ancor oggi delle informazioni precise su alcuni passaggi del processo
CHIEDE
a chi di competenza, sia all’interno del MAECI, del Ministero dell’Interno e l’ufficio elettorale della Corte di Appello di conoscere:
– il numero di: plichi elettorali inviati, plichi restituiti dalle Poste per mancata consegna, buste restituite dagli elettori nei termini di legge, buste restituite dopo il termine di scadenza, per ogni sede Consolare;
– il numero di voti pre annullati, voti validi, voti nulli, voti bianchi per seggio, sia alla Camera sia al Senato;
– quali sono state le imprese responsabili per la produzione e la distribuzione dei plichi elettorali in ogni sede diplomatica-consolare;
– con quale modalità sono state scelte queste ditte in ogni sede e quali i requisiti e gli obblighi contenuti nei contratti,
– quali sono stati i controlli presso le tipografie che si occupano della stampa dei plichi, e sulle poste che consegnano i plichi agli elettori, e se sono state realizzate verifiche sulla quantità di plichi stampati e che procedura è stata adottata per le eventuali eccedenze;
– quali sono stati i controlli che permettono di identificare possibili anomalie nel corso della distribuzione e restituzione dei plichi.
La Commissione inoltre suggerisce, come giá opportunamente proposto dal CGIE, a futuro la costituzione di un Comitato elettorale locale che partecipi delle fasi di preparazione e attuazione di tutto il processo”. (aise) 

Musica, dodici composizioni inedite di Puccini scoperte nella sua villa

Dodici composizioni inedite per organo di Giacomo Puccini sono state scoperte nell’archivio della Villa del compositore a Torre del Lago. Lo scrive il mensile ‘Classic Voicè in un articolo che sarà pubblicato nel numero in uscita il prossimo mese e che viene anticipato domani su www.classicvoice.com.

Secondo il mensile, si tratta di brevi composizioni per le funzioni liturgiche risalenti agli anni fra il 1873 e il 1880, quando il giovane Giacomo prestava servizio come organista titolare nella chiesa di San Girolamo a Lucca. La scoperta si deve a Gabriella Biagi Ravenni e Virgilio Bernardoni, rispettivamente presidente e vicepresidente del Centro Studi Giacomo Puccini: ‘Classic Voicè spiega che i manoscritti pucciniani, alcuni dei quali anche firmati, erano nell’archivio di Torre del Lago probabilmente da sempre, ma nessuno aveva mai avuto la possibilità di analizzarli e attribuirli al compositore.

L’accessibilità del prezioso fondo agli studiosi apre ora nuove prospettive anche alla ricerca. Claudio Toscani, unico musicologo presente nel consiglio della Fondazione Simonetta Puccini – sottolinea ancora il mensile – ha caldeggiato e favorito questa collaborazione. Negli ultimi anni erano già stati individuati 49 inediti per organo di Puccini: con le ultime scoperte, il totale sale ora a 61 pezzi e accende ancor più l’interesse sul periodo di formazione del futuro operista.

La nuova scoperta sarà presentata a Torre del Lago venerdì 27 aprile in una conferenza stampa congiunta dalla Soprintendenza archivistica della Toscana, dalla Fondazione Simonetta Puccini, rappresentata dal presidente Giovanni Godi e dal consigliere Claudio Toscani, e dal Centro Studi Giacomo Puccini con Gabriella Biagi Ravenni Virgilio Bernardoni. (Pubblicato su La Nazione il 24.04.2018)

Governatore della Calabria Oliverio e Sangregorio (USEI) a Buenos Aires

Grande emozione per la comunità calabrese di Buenos Aires grazie alla gradita visita che il Presidente della regione Calabria Mario Oliverio ha voluto fare ai suoi concittadini d’oltreoceano proprio in questi giorni. L’onorevole presidente dell’Usei Eugenio Sangregorio ha avuto modo di tornare in Argentina rimanendo però attento alle questioni del parlamento romano. E proprio con Oliverio, affrontando la politica con la schiettezza necessaria suggerita dal momento di stallo istituzionale, Sangregorio si è voluto intrattenere in più di una occasione ufficiale.

Così sabato 21 aprile per l’inaugurazione del monumento che lo scultore Mastrangelo ha voluto regalare alla “Famiglia Calabrese” di San Isidro, i due politici hanno avuto modo di confrontarsi e tracciare il futuro partendo proprio dalla tradizione che la comunità italo-argentina onora anno dopo anno.

In questo senso, baciati dal sole che ha unito simbolicamente la terra calabra a quella argentina, il Presidente Oliverio ha preso la parola per la celebrazione mettendo da parte il personaggio politico per lasciare spazio sul palco al “calabrese innamorato della sua terra”.

“Le sue parole – ha rimarcato Sangregorio – hanno rinvigorito i valori degli immigrati calabresi. Non solo: il presidente ha evidenziato i sacrifici ed ha posto l’accento sui risultati di tutti i calabresi che si sono fatti onore in terra estera. Parole che hanno emozionato i presenti e lui stesso ha avuto un momento di commozione”.

“Anche se noi siamo emigrati più di mezzo secolo fa dall’Italia siamo molto legati alla nostra terra d’origine, ogni volta che una istituzione viene ci riempie di gioia e di orgoglio nazionale”, ha commentato Sangregorio.

Lunedì 23 aprile, in una scuola italiana di La Plata, la seconda città più importante della provincia di Buenos Aires, il presidente Oliviero e Sangregorio hanno dato lustro alla comunità calabrese sottolineandone la determinazione nel far crescere la famiglia, nella voglia di dare ai loro figli un futuro degno e mantenere i legami con la propria terra d’origine. “La giusta esaltazione per l’animo dei calabresi si è concretizzata in una legge che lo stesso Oliverio ha proposto – ha concluso Sangregorio -. Recentemente infatti è stata approvata una norma per favorire il turismo e per permettere ai calabresi d’origine ed ai loro discendenti di visitare i luoghi in cui sono nati, vissuti e poi emigrati”. Non solo.

“Il governatore – ha sottolineato il presidente Usei – ha esplicitamente considerato l’importanza dell’apprendimento della lingua italiana all’estero per praticare, migliorare e diffondere la conoscenza della lingua madre. Io stesso, in quanto deputato al Parlamento italiano, ho posto questo argomento nel mio programma elettorale e quest’ultima legge che Mario Oliverio ha ricordato mi offre un ulteriore elemento per proseguire nel mio impegno verso i nostri connazionali in questa parte d’Italia in America meridionale”.

Ha concluso l’onorevole Sangregorio: “Il nostro è un cuore diviso a metà, una parte legato all’Italia che ci ha visti nascere proprio come una madre tenera e affettuosa e dall’altra innamorato dell’Argentina, come una moglie con cui si costruisce un nuovo futuro e una vera famiglia”. (Pubblicato su Italia Chiama Italia il 26.04.2018)

Pesce d’aprile: la tradizione dello scherzo

Prima che finisca il mese di aprile mi piacerebbe raccontarvi la storia di uno scherzo molto conosciuto in Italia, ma anche in altri paesi del mondo. Il Pesce d’Aprile, Poisson d’Avril in francese o April Fool’s Day in inglese si celebra il 1 aprile in Italia, Polonia, Francia, Austria, Germania, Finlandia, Belgio, Inghilterra, Australia e non solo, ed equivale al Giorno dei Santi Innocenti (28 dicembre) festeggiato in Spagna ed in vari paesi di America Latina.

Gli scherzi sono di varia natura ma sostanzialmente lo scopo è quello di burlarsi bonariamente delle “vittime”.

La tradizione ricorda, per le sue caratteristiche, altre festività come l’Hilaria dell’antica Roma, celebrata il 25 marzo, e l’Holi induista, entrambe ricorrenze legate all’equinozio di primavera.

Le origini risalgono al XVI secolo in Francia quando il primo giorno dell’anno era il 25 marzo; i festeggiamenti terminavano il 1 aprile con banchetti e scambio di regali. Nel 1564, con l’Editto di Roussillon, il re Carlo IX stabilì che il Capodanno si spostasse al 1 gennaio, adottando il Calendario Gregoriano del Papa Gregorio XIII. Vari sudditi non accettarono il cambiamento e la leggenda racconta che il 1 aprile si iniziarono a regalare dei pacchi vuoti con il proposito di simboleggiare scherzosamente la festa considerata ormai obsoleta.

Un’altra teoria risale alle prime pesche primaverili del passato.

Succedeva spesso che i pescatori tornassero a mani vuote non trovando pesci nei primi giorni di aprile, questo li rendeva oggetto di burle e scherzi da parte dei compaesani.

Alcuni studiosi hanno ipotizzato che l’origine del Pesce d’Aprile possa essere legata all’età classica, associando possibili comunanze tra la tradizione odierna e, il mito di Proserpina e la festa pagana dei Veneralia che si teneva il 1 aprile.

Il nome, invece, sembra prendere spunto dallo zodiaco e poiché, in quel periodo dell’anno, il Sole abbandona la costellazione dei Pesci, le vittime degli scherzi furono chiamate “Pesci d’Aprile”.

Fabrizia Fioroni

Aspettando il restauro dell’Edificio dell’Unione Operai Italiani

Dopo il restauro della Casa Calise, di Virginio Colombo, aspettiamo con ansia quello dell’edificio dell’Unione Operai, gioiello architettonico di Buenos Aires, restaurato nel 1913 dallo stesso architetto, genio dello stile Liberty milanese.

Ma se l’edificio dell’Unione Operai è splendido, altrettanto lo è la storia di quest’associazione.

Fondata il 6 gennaio 1874, da sette soci dell’Unione e Benevolenza, andati via dall’U.B., in un primo momento si è chiamata Associazione dei liberi bevitori,  dopo pochi mesi  il nome un tanto scherzoso è stato cambiato per quello di Unione Operai. Il suo presidente onorifico era lo stesso Giuseppe Garibaldi.

L’Unione Operai riuniva: costruttori edili, artigiani e operai specializzati ed è era un esempio estremamente ben congeniato e mai più raggiunto di aiuto solidale tra soci. Un’organizzazione inimmaginabile. Al momento della fondazione aveva 3.255 soci ma nel 1891 di soci ne aveva già 4.500. Erano altri tempi e i soci più ricchi pensavano alla manutenzione e conservazione dell’edificio , gli altri pagavano una retta che era messa in cassa e usata per aiutare e mantenere i soci, in caso di malattia e come pensione in caso d’invalidità e morte, nel cui caso era data alla vedova.

L’Unione Operai svolgeva un’intensa attività culturale e aveva il merito di servire da ponte tra diverse culture, soprattutto tra quella italiana e quella tedesca. La sera dell’inaugurazione, nel Salone Augusteo, dall’acustica eccellente, Pietro Mellani, che aveva lavorato con Verdi,  vi ha tenuto un concerto con la partecipazione del Coro Tedesco, di cui era direttore. Nel 1876 ha fondato la prima scuola elementare per bambine. Nel 1881 ha promosso la Prima Esposizione Artistica, Industriale e Operaia Italiana, inaugurata dal presidente Julio Argentino Roca, di cui c’è stata un’altra edizione nel 1886. 

Nel 1913, ancora in espansione, previa gara d’appalto, ha dato all’architetto Virgilio Colombo il lavoro di restaurare, abbellire la facciata. L’architetto ha anche avuto il compito di disegnare l’edificio accanto, nelle cui stanze erano accolti i migranti prima della loro sistemazione definitiva. Dalla sua fondazione al 1920 ha ospitato e promosso concerti delle figure più rilevanti in campo musicale del mondo.Con il tempo sempre seguendo l’epoca ha dato la possibilità di riunirsi ad anarchici e socialisti. Nel Salone Augusteo ci sono ancora buchi provocati da pallottole della polizia nei suoi vari blitz per arrestare presunti sovversivi. Entrata a far parte dell’AIMI, nella decade seguente, piano ha perso il suo splendore. Dal 1960 alla metà circa degli anni novanta vi ha funzionato la Scuola Edmondo De Amicis. Nel 2008 è stato dichiarato patrimono culturale della città. Nel 2012 l’edificio è stato comprato da Scientology, che ne ha iniziato il restauro.

Il palazzo è affascinante e ne stiamo aspettando ansiosi la nuova inaugurazione.

Edda Cinarelli

Infedeltà e disobbedienza

Fino a ieri Eugenio Sangregorio, 79 anni, italiano all’estero, era quasi per tutti un perfetto sconosciuto; oggi, invece, è un deputato della Repubblica al quale dobbiamo gratitudine perché, pur senza rendersene conto, ci costringe a meditare su come si sia lasciata cambiare questa nostra società proprio nelle sue fondamenta.

Questo è un rapido dialogo apparso in questi giorni su Repubblica. Un governo M5S-Lega lei lo voterebbe?, gli chiede l’intervistatore. «Certo», è la risposta di Sangregorio. E PD-M5S? «Va bene lo stesso». E centrodestra-Pd? «Perché no?». Ma sono tre cose diverse! «Lo so, ma bisogna trovare una soluzione per il bene del Paese. Le ideologie non contano più nulla; contano le persone». Insomma, il suo voto è assicurato comunque? «Alcuni colleghi mi hanno detto: “Io andrò all’opposizione”. Ma quale, se non c’è nemmeno una maggioranza; io, in ogni modo, preferisco stare al governo».

A prima vista si è portati a catalogare l’onorevole Sangregorio nella stessa categoria dei Razzi, Scilipoti e De Gregorio, ma subito ci si accorge che sarebbe sbagliato perché il parlamentare che arriva dall’Argentina non si comporta così per personali motivi economici, ma sia per una certa smania di protagonismo e voglia di contiguità al potere, sia in quanto alcune martellanti campagne propagandistiche, mai controbattute con sufficiente decisione, lo hanno convinto che destra e sinistra, con i loro valori e disvalori, non esistono più perché hanno seguito, in una teorica dissoluzione, tutte le ideologie che finora hanno fatto muovere il mondo; anche quelle che lo hanno fatto progredire.

E, non bastassero le ideologie, per il neodeputato anche che tra Salvini, Berlusconi, Di Maio, Grillo, Renzi, o chiunque altro del PD non sia soltanto il portavoce del forse ex segretario dem, non ci sono differenze nel pensiero, nei progetti che hanno, nelle decisioni che prenderebbero. A lui quello che interessa è che qualcuno – indifferente chi – vada al potere e che lui possa dire di essergli in qualche modo vicino. Come questo potrebbe cambiare l’Italia gli è del tutto indifferente.

Sangregorio, insomma, ci offre l’ennesima, ma non per questo meno importante, dimostrazione che le parole possono essere manipolate fino a cancellarne l’aderenza al proprio significato originario. Anzi, più utilmente, fino a mantenerle apparentemente vive, mentre, in realtà, sono ormai morte e prive di significato.

Sangregorio, per esempio, difficilmente potrebbe essere accusato di infedeltà visto che, per essere infedele, occorre prima avere una qualche fede. Ma merita anche notare che, se di fede nessuno parla più, due possono essere le cause, entrambe provocate da scelte deliberate.

La prima, portata a livelli professionali dai grillini, ma già molti anni fa praticata da centristi assortiti che passavano con noncuranza da destra a sinistra, a seconda di chi avesse avuto più cose da offrire, era camuffata con vari giri di parole tra i quali, quello probabilmente più usato dai sensali del Parlamento era “la politica dei due forni” che, ovviamente, con la politica, intesa nel vero senso del termine, aveva ben poco da fare.

La seconda, ben più grave e dagli effetti più profondi, può essere spiegata meglio con una similitudine di ambito spirituale. Molti, infatti, in tutti i culti, percepiscono che la strada della fede e quella della religione a un certo punto si separano e, in quel momento, finiscono per non seguire più né l’una, né l’altra; anche se continuano a scrutare entrambe, ma con più intenzione quella della fede percependo che è quella – l’unica – che può portare verso obbiettivi davvero degni.

Nel mio modo di vedere alla fede, con i suoi ideali e i suoi valori, corrispondono le ideologie; alla religione, con le sue ritualità e i suoi paramenti più o meno sacri, corrispondono i partiti. E, se la fede e le ideologie chiedono fedeltà alle idee, le religioni e i partiti richiedono obbedienza al capo. È un concetto magnificamente espresso nel 1965 da don Lorenzo Milani in quella sua lettera ai cappellani militari della Toscana che è più nota con il titolo “L’obbedienza non è più una virtù” e il cui destino è stato quello di essere molto citata e ben poco seguita.

Lasciamo perdere partiti come Forza Italia, la Lega, Fratelli d’Italia e il Movimento 5stelle che, nei fatti, sono nati e si sono sviluppati in una venerazione del capo che non poteva in alcun modo sposarsi con una democrazia sostanziale. Parliamo, invece del PD, che era nato con idee opposte e che ha finito, pur mantenendo la virtuosa idea di non inserire il nome del capo nel simbolo del partito, per diventare un’accozzaglia di persone che la pensano in maniera diversa, ma finiscono per votare tutti nello stesso modo, scegliendo l’obbedienza perché, essendo gli ideali confusi, non ci può essere fedeltà. Se avessero percepito che l’obbedienza – ammesso che lo sia mai stata – davvero non è più una virtù, Bersani e compagni se ne sarebbero usciti molto prima e oggi non sarebbero ancora nel PD coloro che si illudono di poter strappare quel partito dalle mani di un capo che ha deliberatamente mescolato le carte in modo da avere tutti gli assi in mano sua.

Dicevano e dicono che non si possono tradire i propri ideali. Hanno ragione, ma è loro sfuggita l’evidenza che non abbandonando quel partito stavano proprio abbandonando – e quindi tradendo – i loro ideali di sinistra. Ora, tornando al paragone spirituale, per riavvicinarsi alla strada della fede allontanandosi decisamente da quella della religione, sembra inevitabile la soluzione che è stata ventilata, questa volta senza presupponenza, da Massimo Cacciari che, sulle pagine dell’Espresso, ha scritto di cancellazione del PD: «Una sinistra può nascere soltanto dalla fine del colossale equivoco rappresentato dal PD».

Stiamo parlando di una sinistra che riporti in primo piano le sue idee e non i nomi dei suoi esponenti che nutrono più o meno grandi ambizioni personali e di gruppo, che sappia davvero che il suo compito principale è quello di combattere le disuguaglianze e che una delle armi per fare ciò è già nelle nostre mani. Si tratta di quella Costituzione che si è riusciti a difendere un anno e mezzo fa e che già nel suo primo articolo, parlando di lavoro, fa capire che ogni occupazione deve servire non soltanto a dar da mangiare, ma anche a sostenere quella dignità necessaria perché donne e uomini si rialzino dalla condizione di sudditi per diventare cittadini. La parola “disoccupazione” non dovrebbe essere usata con la scarsa partecipazione che si usa quando si parla di disgrazie accadute lontano e a persone che non si conoscono: dovrebbe essere considerata alla stregua di un handicap, non fisico, né mentale, ma sociale e si dovrebbe far di tutto per aiutare chi ne è temporaneamente colpito.

In tanti dicono che si tratta di idee vecchie, sorpassate e perdenti. Non è così e anche se si sente questa tesi ripetuta da persone che temporaneamente riscuotono il favore dell’elettorato, occorre ricordare sempre che è importante la fedeltà all’idea, non l’obbedienza al capo; o a chi riesce a farsi passare per tale.

Gianpaolo Carbonetto (pubblicato su Il Corriere Veneto il 13.04.2018)

Week end argentino per il governatore della regione Calabria

Il presidente della Regione Mario Oliverio, raccogliendo l’invito della Federazione delle associazioni calabresi in Argentina (FacA), è stato presente alla 9ª edizione della manifestazione “Buenos Aires celebra la Calabria”, l’incontro più importante dei calabresi in Sudamerica che si è svolto la domenica 22 aprile.

Vi è stata una grande attesa in Argentina per questa edizione della kermesse perché dopo 16 anni ha visto la partecipazione di un presidente della Regione Calabria. Oliverio è stato accompagnato dal consigliere regionale Orlandino Greco.

La visita della delegazione regionale ha rappresentato l’occasione di molteplici incontri istituzionali con autorità locali e nazionali tra cui il ministro del turismo Gustavo Santos, con il quale già da qualche mese sono in corso interlocuzioni finalizzate all’avvio di un progetto a sostegno del turismo genealogico, i governatori della città e della provincia di Buenos Aires.

L’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires ha anche avviato le procedure finalizzate all’incontro del presidente Oliverio con l’omologo della Nazione Mauricio Macri, anche lui di origini calabresi.

La manifestazione di carattere socio-culturale, è organizzata dal Governo della Città di Buenos Aires nella storica Piazza di Maggio. Lo scorso anno l’evento ha visto la partecipazione di oltre 40 associazioni e circoli calabresi e e la presenza di circa 30 mila persone.

Sono stati allestiti oltre 60 gli stand che hanno caratterizzato la cultura, la gastronomia, ed il turismo in Calabria a cura delle associazioni dei calabresi in Argentina in collaborazione con l’Ente nazionale del turismo Italiano (Enit).

La celebrazione ha visto anche attività di intrattenimento artistico con esibizioni di gruppi musicali calabresi residenti in Argentina. Sono oltre 400 mila i calabresi che risultano iscritti all’anagrafe italiana residenti all’estero.

Tra le diverse attività programmate vi è stata l’inaugurazione del monumento alla “Famiglia Calabrese” nel comune di San Isidro, che ha contato con la presenza del sindaco, Gustavo Posse; la visita alla scuola italo calabrese bivongese nella città di La Plata (frequentata da oltre 600 allievi di origine calabrese). Inoltre vi sono stati incontri con dirigenti della communità calabrese, imprenditori e politici di origine calabresi; conferenza di presentazione agli operatori argentini dell’offerta turistica regionale dove si è fatta una promozione anche di dieta mediterranea. (Pubblicato su Il Corriere della Calabria il 19.04.2018)

Inaugurato a San Isidro il Monumento alla Famiglia Calabrese

San Isidro è un comune che si trova nell’hinterland della città di Buenos Aires, nella zona nord. E’ elegante, ha una bella cattedrale, case di famiglie aristocratiche argentine ed è l’unico ad avere un quartiere che si chiama La Calabria, in cui vivono molti abitanti di origine calabrese.

Il 21 aprile, nell’ambito di Buenos Aires celebra Calabria, per rendere omaggio a questa forte presenza nella cittadina, si è inaugurato a San Isidro, il monumento alla Famiglia Calabrese.

Tra i vari presenti c’erano: il sindaco della città Gustavo Posse, il deputato italiano Eugenio Sangregorio, Gustavo Posse sindaco di San Isidro, Julio Croci presidente di FACA, il neo eletto Presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio, anche lui venuto in Argentina per la Settimana Calabrese, partecipare al Buenos Aires celebra Calabria.

Edda Cinarelli

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“Un viaje espiritual” di Pasquale Galbusera dal 21 aprile al 29 luglio

L’ambasciatore italiano in Argentina, Giuseppe Manzo, ha inaugurato, il 21 aprile, in La Abadia, Centro de Arte y Estudios Latinoamericanos a Buenos Aires la mostra Pasquale Galbusera, Un viaje espiritual. L’esposizione si può visitare da martedì a domenica, dalle 12.00 alle 20.00. E’ curata da Maurizio Vanni e da Massimo Scaringella, è patrocinata dall’Ambasciata d’Italia in Argentina e dall’Istituto Italiano di cultura a Buenos Aires e organizzata da MVIVA e Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art.

Composta di sessanta opere a tema sacro, tra sculture lignee, dipinti e serigrafie mostra il percorso artistico e spirituale di Pasquale Galbusera, che nel corso degli anni si è confrontato con tecniche e materiali molto diversi ed ha eseguito molte delle sue opere per abbellire chiese e luoghi sacri in Italia e in altri paesi.

Due installazioni video aiutano inoltre i visitatori a immergersi nel mondo della scultura di Galbusera.

Molte delle opere, eseguite in legno di olivo, di quercia e in altri legni pregiati, danno di per sé una sensazione di sicurezza e di calma come di appoggio spirituale. In generale sono ispirate da temi religiosi ma soprattutto dalle esigenze spirituali dell’uomo: l’anima, la solidarietà, la comunione, il conforto.

Con un linguaggio contemporaneo, facilmente comprensibile, lo scultore propone che la religione riprenda il suo ruolo di leader nel mondo attuale per evitare la perdita dei valori, l’omologazione e proteggere l’identità. Nei santuari costruiti nell’età media, si nota il ruolo d’insegnamento della religione, in generale ci sono affreschi enormi che danno un messaggio. Era ed è impossibile non farsene influenzare, lo scultore con le sue opere propone questo ruolo di sostegno, appoggio, guida della religione.

Edda Cinarelli

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