Evviva la Torre di Pisa che pende, che pende ma sempre sta su

La Torre di Pisa, o torre pendente, è uno degli edifici più belli e più particolari del mondo.

Amministrata dall’Opera della Primaziale Pisana, ente che cura tutti i monumenti della piazza del Duomo di Pisa, è stata suggerita come una delle 7 meraviglie del mondo moderno, per via della sua importanza e dell’insolita pendenza.

È il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, nella famosa piazza del Duomo, un monumento di 56 metri di altezza e un peso di 14.523 tonnellate, emblema della città.

La prima pietra fu posata nell’agosto del 1174, ma la struttura cominciò ad inclinarsi fin dalla sua costruzione. Oggi, sfidando le regole architettoniche, pende verso sud di circa di 4,50 m. rispetto alla verticale.

Edificata su un terreno argilloso e sabbioso, sembra cominciò ad inclinarsi fin dall’edificazione del terzo piano tanto che si dovettero sospendere i lavori per poi riprenderli anni dopo, costruendo i piani successivi con una curvatura in senso opposto alla pendenza. La costruzione continuò fino al completamento nel 1350,  riuscendo a mantenerla in equilibrio perché la verticale che passa per il baricentro cade all’interno della base di appoggio.

Nel corso dell’Ottocento, gli studi del terreno effettuati durante i lavori di restauro, evidenziarono la presenza di una grande quantità di acqua sotterranea che rendeva appunto cedevole il terreno. Il tentativo di aspirare l’acqua con delle pompe non funzionò, provocando il fenomeno della subsidenza, cioè un abbassamento verticale della superficie terrestre che accentuò la pendenza della torre. Successivamente furono effettuati diversi interventi di consolidamento che purtroppo non portarono ad una risoluzione definitiva della questione.

Le due minacce principali di crollo sono sempre state:

– se cedesse la muratura, in particolare nella parete sud che sostiene gran parte del peso dell’edificio
– se cedesse nuovamente il terreno sotto le fondazioni

Per questa ragione la torre fu chiusa al pubblico dal 1990 al 2001, periodo in cui attraverso lunghi e complessi interventi, costati 53 miliardi, è stata messa in sicurezza riducendo di 44 centimetri la sua pendenza. Durante questi anni non sono mancati intoppi e anche brividi, come nel settembre 1993, quando, a causa del congelamento del terreno, la torre si mosse pericolosamente.

3 furono gli architetti che contribuirono alla costruzione della Torre in 3 momenti successivi. L’iniziatore fu Bonanno Pisano, il quale ne costruì i primi tre piani e poi, visto che la torre cominciava ad inclinarsi, ne abbandonò la costruzione interompendo i lavori nel 1174. Questi furono ripresi novanta anni dopo la morte di Bonanno, da un altro architetto, Giovanni di Simone, che proseguì i lavori dal terzo piano, cercando di raddrizzare la torre. Questo si può notare dal fatto che, dal terzo piano, l’inclinazione della torre cambia notevolmente.

Anche lui non riuscì a portare a termine i lavori della torre, perché cadde nella sfortunata battaglia della Meloria.

Da qui in poi, a causa della decadenza della città, i lavori alla torre rallentano.
Nei primi anni del 1300 mancava solo la cella campanaria. Questa fu aggiunta nel 1350 da Tommaso Pisano, l’ultimo architetto della torre.

E come cantava il nostro Gino Latilla:

 

Evviva la Torre di Pisa

che pende, che pende

ma sempre sta su.

 

Evviva la Torre di Pisa

che pende, che pende

e mai non vien giù.

Fabrizia Fioroni