Argentina: si vota

Oggi si vota in Argentina per eleggere il presidente e il Congresso. Gli ultimi anni sono stati dominati da una serie di crisi economiche e l’anno scorso il paese è stato oggetto del più grande piano di salvataggio della storia del Fondo Monetario Internazionale.

Il presidente viene eletto in un sistema a due turni, ma modificato. Per vincere al primo turno è sufficiente il 45% è sufficiente o il 40% e un vantaggio di 10 punti rispetto a chi arriva al secondo posto.

La politica dell’Argentina non si muove lungo le classiche linee destra-sinistra, ma si divide tra peronisti e antiperonisti. Il peronismo è un’ideologia difficile da definire, in quanto è un mix tra nazionalismo, socialismo e populismo. I peronisti sono di sinistra economicamente, ma tradizionalisti e nazionalisti sul resto. Negli ultimi anni, gli eredi del Peronismo sono stati i Kirchner, l’ex presidente Nestor Kirchner e sua moglie e successore Cristina Fernandez de Kirchner. I due hanno governato l’Argentina dal 2003 al 2015 e hanno spinto il peronismo verso sinistro.

Il presidente in carica Mauricio Macri guida la principale forza anti-peronista, “Insieme per il cambiamento”. Macri sperava di poter gradualmente riformare l’economia argentina, ma la crisi che ha colpito il paese l’anno scorso ha vanificato tutti i suoi sforzi. Macri e il suo partito sono andati male alle elezioni primarie di quest’anno, che in realtà sono una sorta di grande “sondaggio” o primo turno.

I peronisti sono rappresentati da Alberto Fernández del Partito Giustizialista, la cui vice è Cristina Fernandez de Kirchner (non sono parenti). Fernandez è stato il capo di gabinetto di Nestor Kirchner negli anni 2000. Ha promesso di riportare in vigore alcuni dei programmi popolari ma economicamente insostenibili di Kirchner.

La situazione è quella di un paese in costante recessione dal 2011 e una inflazione galloppante al 50% che l’attuale presidente aveva promesso di combattere quando nel 2015 era già al 35%, così come la mancata lotta alla povertà in crescita dal 30% al 35% nel periodo 2015-2019.

Nel complesso, Fernandez è il grande favorito, mentre Macri è orientato alla sconfitta. Dovrebbe riuscire a vincere già oggi.